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Dolo


L’enorme sviluppo di Dolo è dovuto originariamente al bisogno di Venezia di ricercare nuove vie di sbocco per la propria economia, ciò si è verificato a causa della perdita di potere del commercio veneziano avvenuta con la caduta dell’Impero di Bisanzio, con l’affermazione della potenza turca e con l’apertura del commercio con l’America.

Dopo l’assoggettamento del territorio dolese a seguito della caduta di Padova, che aveva la giurisdizione nel 1405, il Naviglio del Brenta viene preso maggiormente in considerazione anche come mezzo di scambi. Le tradizioni, gli usi e i costumi locali avevano sempre subito la particolare influenza veneziana, perché, essendo il paese uno dei più grandi centri della Riviera del Brenta, manifestazioni, mercati e feste si accentravano proprio a Dolo.

Già il Goldoni, partendo col ‘Burchiello’ per una gita lungo il Naviglio, accenna a Dolo come al luogo più importante, degno di una sosta, anche in locanda. Il paese è stato fin dai secoli scorsi un centro prettamente agricolo, ma ingentilito dai frequenti soggiorni dei veneziani in villeggiatura.