“Se taluno, muovendo da Padova in un qualche bel giorno di primavera o di autunno con la vaghezza di respirare l’aura campestre, si trovasse per la prima volta, senza alcuna prevenzione, nella piazza di Vigonovo di Dolo, potrebbe formarsi un’idea tale da non dispregiare un umile villaggio della nostra bella penisola” ecco come Luigi Dian decanta Vigonovo, splendido comune incastonato proprio lungo il grande fiume Brenta.
Anticamente il paese era chiamato Sarmazza (o Sermazza) perché sede di un insediamento barbaro di Sarmati. Solo nel periodo medievale il nome verrà tramutato in Vicus Novus, cioè villaggio nuovo. Durante il periodo romano fu costruito un tempio pagano, distrutto già dall’VIII secolo per far spazio ad una pieve dedicata alla Madonna.
Ulteriore reminiscenza del periodo romano è Villa Sagredo. L’attuale costruzione, infatti, basa su una preesistente fortezza di epoca romana, successivamente convertita in villa nel periodo in cui Vigonovo passò sotto il governo della Serenissima.
Anche a Vigonovo, numerosi i calzaturifici del Made in Italy con produzioni per l’export in tutto il mondo. La bicicletta, questa volta, per un tour al fiume, alla Villa, agli outlet e, volendo, anche puntando alla vicina Padova, città di Sant’Antonio e della sua bellissima Basilica gotica.